Adagiata sulla costa ionica della Sicilia e, all’ombra dell’Etna (il vulcano più alto d’Europa), dimora la città di Catania, la seconda città più popolata della Sicilia, sorge in una zona prevalentemente pianeggiante.
Di origini antichissime (divenne colonia greca nell’VIII secolo a.C.), in seguito passata sotto il dominio romano acquisì importanza e forza.
Con la caduta dell’Impero Romano Catania, come del resto tutta la Sicilia, fù acquisita ed influenzata da vari dominatori quali, gli Ostrogoti, gli Arabi, i Normanni, gli Svevi e gli Angioini.Ma fù con la conquista da parte degli Aragonesi che per un breve periodo (1402-1416) divenne capitale del Regno di Sicilia, sino a quando il Regno di Sicilia passò sotto il potere degli Spagnoli.
Fù allora che venne creato il Regno delle Due Sicilie, con Napoli come capitale.Soltanto con l’arrivo dei mille di Garibaldi (1860), entrò a far parte del nascente Regno d’Italia e, dopo essere stata per secoli la capitale dello zolfo, Catania visse un intenso periodo di crisi economica.
Catania è una città millenaria, che offre svariati paesaggi naturali in unico sito. Poiché la città, a causa di calamità naturali (terremoti, colate laviche), venne distrutta e ricostruita più volte. I resti più antichi risalgono all’epoca romana e sono: il Teatro romano, del II secolo, che è situato nel centro storico della città. Il diametro del Teatro è di circa 80 metri e si sono conservati la cavea, l’orchestra e alcune parti della scena.
L’Odeon, risalente allo stesso periodo del Teatro, era stato occupato da abitazioni moderne e solo recenti restauri hanno consentito di mettere in luce le strutture antiche; l’Anfiteatro romano, chiamato dai catanesi Catania antica, è visibile solo in parte (il resto è ancora interrato). All’interno si trova la scritta “Per me civitas Catanensium sublimatur a Christo” e viene attribuita a sant’Agata che in quei pressi subì il martirio.
Il monumento è oggi parte del Parco Archeologio Greco-Romano di Catania; le terme Achilliane (in Piazza Duomo) risalgono al IV e V secolo, le terme della Rotonda (si trovano vicino all’Odeon) sono risalenti al II-III secolo. Del periodo svevo (XIII secolo) sono il portale della Chiesa di Sant’Agata al Carcere e il famoso Castello Ursino, fatto costruire nel XIII secolo da Federico II di Svevia, usato nel corso degli anni come parlamento e come residenza dei sovrani aragonesi. Oggi ospita il Museo Civico della città.
Il Monastero dei benedettini, un complesso ecclesiastico situato in piazza Dante, nel centro storico di Catania, è costituito da un importante edificio conventuale benedettino e dalla monumentale Chiesa di San Nicolò l’Arena (costruita successivamente), è risalente al periodo rinascimentale, al suo interno sono custoditi oltre 200.000 volumi oltre a manoscritti, pergamene, foto, stampe e periodici. Oggi è l’attuale sede della facoltà di lettere e filosofia dell’Universita.
Simbolo di Catania è U Liotru, una scultura in pietra lavica che raffigura un elefante che sorregge un obelisco egiziano, si trova nella centralissima Piazza del Duomo. Qui, ha sede anche il Palazzo degli Elefanti (il municipio), la Fontana dell’Amenano (l’acqua, tracimando da questa vasca, produce un effetto cascata che dà la sensazione di un lenzuolo), il Palazzo dei Chierici e la storica Porta Uzeda. La Cattedrale di Sant’Agata, duomo della città, è ubicata sul lato est della omonima piazza e rappresenta la costruzione religiosa più significativa di tutta la città.
L’edificio attuale è opera dell’architetto Gian Battista Vaccarini che disegnò la facciata, in stile barocco siciliano, riedificata, nel 1711, dopo il terremoto del 1693. All’interno è ospitata la tomba del musicista catanese Vincenzo Bellini e una pregevolissima urna in cui sono racchiuse le reliquie della Santa.
Nel 1768 fu costruito un arco trionfale, chiamato Porta Ferdinandea (oggi Porta Garibaldi), per commemorare le nozze di Ferdinando I delle Due Sicilie e Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. La zona è chiamata u Futtinu (il fortino),in memoria di un fortino costruito dal Duca di Ligne dopo l’eruzione lavica del 1669 che colpì la città su tutto il lato occidentale annullandone le difese medievali.
Uno dei posti più caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce, dove si mescolano colori, voci e odori. Un altro posto caratteristico è il mercato di Piazza Carlo Alberto, meglio conosciuto come “Fera o Luni” (la fiera del lunedì), poiché originariamente il mercato era attivo soltanto il lunedì. Via Etnea è il salotto dei catanesi: attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3 km, al Tondo Gioeni.
Percorrendo la via si raggiunge l’elegante piazza Università, la splendida Basilica Collegiata, la Chiesa dei Minoriti e la centralissima Piazza Stesicoro, in cui si trovano il monumento a Vincenzo Bellini e i resti dell’Anfiteatro romano. terminando al Giardino Bellini, che si affaccia su via Umberto, grossa arteria che la collega il lungomare.
Un’altra via storica è Via dei Crociferi, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, è un raro esempio di barocco siciliano. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese. Nel 1890 venne inaugurato il Teatro Massimo Vincenzo Bellini, seguendo lo stile dell’opera di Parigi, in piazza Vincenzo Bellini. Il tenore Beniamino Gigli la proclamò la migliore sala di teatro al mondo per l’acustica.
Da non perdere è festa religiosa in onore della Santa patrona, Sant’Agata. Si svolge tutti gli anni dal 3 al 5 febbraio e il 17 agosto. La prima data è quella del martirio della Santa catanese, mentre la data di agosto ricorda il ritorno a Catania delle sue spoglie, dopo che queste erano state trafugate e portate a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace quale bottino di guerra e dove rimasero per 86 anni.
La Festa di Sant’Agata risulta come Bene Etno Antropologico della Città di Catania nel mondo.